Terra per campo da calcio: per un manto erboso perfetto

Terra per campo da calcio

La qualità di un campo da calcio non si giudica solo dal verde brillante del suo manto erboso, ma soprattutto da ciò che non si vede: la composizione e la struttura del substrato sottostante. La “terra per campo da calcio” è, infatti, un termine improprio; sarebbe più corretto parlare di un substrato di crescita ingegnerizzato, un sistema complesso e multistrato progettato per garantire performance atletiche di alto livello e la salute duratura del tappeto erboso.

La sua funzione va ben oltre il semplice supporto: deve assicurare un drenaggio fulmineo anche sotto piogge intense, fornire stabilità e aderenza agli atleti, resistere alla compattazione e creare un ambiente ideale per la radicazione dell’erba. In questo articolo esploreremo la composizione di questo speciale substrato, le sue caratteristiche fondamentali, la sua struttura stratigrafica e gli errori più comuni nella sua realizzazione, che possono compromettere l’intero investimento.

I temi trattati:

  • La composizione ideale del substrato di crescita
  • Le caratteristiche chiave per un campo performante
  • La stratigrafia di un campo da calcio moderno
  • Errori comuni e l’importanza delle normative (con fonti)

La composizione ideale del substrato di crescita

Contrariamente a quanto si possa pensare, il componente principale della terra per un campo da calcio professionale non è il terriccio, bensì la sabbia. Nello specifico, si utilizzano sabbie silicee di origine fluviale o da cava, lavate e con una granulometria studiata (tipicamente tra 0.25 e 1 mm). La sabbia costituisce circa il 90-95% del totale e ha il compito fondamentale di garantire la stabilità strutturale e, soprattutto, un’elevata macroporosità, essenziale per un drenaggio rapido e per la circolazione dell’aria a livello radicale.

Una piccola percentuale (5-10%) di ammendanti organici, come la torba fibrosa o fibra di cocco, viene aggiunta alla sabbia per migliorare la capacità di ritenzione idrica e l’apporto di nutrienti, creando un ambiente più ospitale per le radici del prato. L’uso di terra di campo tradizionale è quasi del tutto abbandonato nelle costruzioni moderne, poiché le sue particelle fini (limo e argilla) tendono a compattarsi, riducendo drasticamente la permeabilità e portando alla formazione di fango e ristagni idrici.

Le caratteristiche chiave per un campo performante

Un substrato per campi da calcio di alta qualità deve possedere specifiche caratteristiche fisiche e agronomiche per rispondere alle sollecitazioni del gioco e agli stress climatici. La capacità di drenaggio (o conducibilità idraulica) è il parametro più critico: il campo deve essere in grado di smaltire decine di millimetri di pioggia all’ora senza che si formino pozzanghere.

Questo previene il rinvio delle partite e protegge il prato dall’asfissia radicale. Altrettanto importante è la stabilità superficiale: il substrato deve offrire un appoggio sicuro agli atleti, garantendo la giusta aderenza dei tacchetti senza causare cedimenti o la formazione di buche pericolose.

Deve inoltre possedere una buona resistenza alla compattazione, ovvero la capacità di mantenere la propria struttura porosa nonostante il calpestio continuo di giocatori e macchinari per la manutenzione.

Infine, deve avere un pH controllato (generalmente tra 6.0 e 7.0) e una bassa salinità iniziale per non ostacolare la crescita del tappeto erboso.

La stratigrafia di un campo da calcio moderno

La costruzione di un campo da calcio segue una precisa stratigrafia, un sistema a più livelli progettato per ottimizzare il drenaggio e la giocabilità. Partendo dal basso, sopra il terreno di sottofondo opportunamente livellato, si trova il sistema di drenaggio principale.

Questo è costituito da una rete di tubi fessurati (dreni) annegati in uno strato di ghiaia o pietrisco di circa 10-20 cm, che ha il compito di raccogliere l’acqua in eccesso e convogliarla rapidamente all’esterno del campo. Sopra lo strato drenante viene steso un tessuto non tessuto con funzione di separazione, per evitare che i materiali più fini possano intasare la ghiaia.

Al di sopra di tutto si trova il vero e proprio substrato di crescita (rootzone), uno strato di 25-30 cm composto dalla miscela di sabbia e ammendanti organici descritta in precedenza. È in questo strato che il prato viene seminato o posato a zolle e dove le radici si sviluppano. Questa struttura a strati garantisce che l’acqua piovana attraversi velocemente il substrato sabbioso e venga allontanata efficacemente dal sistema drenante sottostante.

Terra per campo da calcio: l’importanza delle normative

La realizzazione di un campo da calcio è un’opera complessa dove gli errori possono costare caro in termini di performance e manutenzione futura. Uno degli sbagli più gravi è l’utilizzo di sabbia non conforme. Usare sabbia con una granulometria sbagliata, con particelle troppo fini o di forma arrotondata anziché spigolosa, può compromettere drasticamente sia il drenaggio che la stabilità del campo.

Un altro errore fatale è una progettazione inadeguata del sistema di drenaggio, con pendenze insufficienti o una spaziatura eccessiva tra i tubi drenanti. Per questo, le leghe professionistiche impongono regolamenti molto severi.

Ad esempio, il “Regolamento per la realizzazione e il mantenimento di un campo da calcio in erba naturale” della Lega Serie A stabilisce che ogni progetto debba essere sottoposto a valutazione e che debbano essere fornite le analisi di laboratorio dei materiali inerti impiegati (sabbia, ghiaia).

La normativa sottolinea l’importanza delle analisi preliminari del sito e specifica le caratteristiche dei sistemi di microdrenaggio, a riprova che l’improvvisazione in questo campo non è ammessa e che la qualità certificata dei materiali è un requisito imprescindibile per un risultato a regola d’arte.