Potatura: una guida pratica

potatura

Un’operazione fondamentale, che apporta importanti benefici alle piante è la potatura. Il nostro agronomo Michele Ripamonti offre una panoramica esaustiva su questa pratica per tutti gli amanti del green e ci spiega quello che serve sapere per padroneggiare le operazioni.

Potatura delle piante: quando?

Iniziamo a rispondere alla prima domanda: “Qual è il periodo migliore per la potatura?
Nonostante non esista una regola universale adatta a tutte le tipologie di piante, e sia sempre opportuno valutare caso per caso, è comunque possibile fornire delle indicazioni generali preziose per una gestione ottimale del nostro giardino.
La potatura invernale (da novembre a febbraio) è sicuramente fra le più conosciute e praticate. In questo periodo freddo, di riposo vegetativo, la mancanza di foglie consente infatti di vedere tutta la struttura portante della pianta e individuare quali sono gli interventi cesori e di piegatura più opportuni.
Considerando inoltre che dopo la potatura la nostra pianta avrà bisogno di energia per richiudere le ferite, è strategico scegliere un periodo in cui la pianta stessa non sia già impegnata nella formazione (che la porta a disperdere molte risorse) o nella caduta delle foglie.
In linea generale vi sono alcuni fattori da tenere in considerazione prima di scegliere quando potare, come le ore di luce a disposizione, la temperatura e l’attività dell’albero. Si consiglia, in caso si preveda un intervento di potatura importante ed invasivo, di evitare i momenti in cui proliferano funghi o batteri – tipici della stagione autunnale – perché potrebbero aggredire il tronco degli alberi proprio nei punti in cui ci sono le ferite da cicatrizzare.
Vanno evitati i periodi troppo freddi, per mettere al riparo le piante dai danni da gelo sui tagli.
In alcuni casi si può ricorrere alla potatura a cavallo tra due stagioni, come quella tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Specie diverse, tecniche differenti

Come è facile immaginare le operazioni di potatura devono essere calibrate a seconda dell’obiettivo che si intende raggiungere con l’intervento e, soprattutto, alla specie.
Lo scopo può essere l’eliminazione di rami secchi, malati o feriti per evitare il propagarsi di malattie ma anche l’eliminazione di rami deboli o troppo sottili all’interno della chioma per aumentare il passaggio di aria e luce al centro della pianta (rami che non hanno possibilità di essere produttivi o accrescere con adeguato vigore).
Ci si regola in maniera diversa anche a seconda dell’età delle piante:
su piante in fase giovanile (dopo i 4-5 anni d’età), dove l’attività vegetativa è intensa e verranno emesse nuove branche con abbondante sviluppo fogliare, gli interventi consistenti vengono programmati ogni 3/5 anni al fine di mantenere al massimo vigore la produzione vegetativa e, su piante da produzione, quella fruttifera;
su piante in fase adulta (durata 30-40 anni a seconda della specie e utilizzo) si punta all’efficienza vegetativa e allo sviluppo ottimale, soprattutto sulle specie ornamentali (taglio di ritorno: per contenere forma e dimensione);
su piante in fase di vecchiaia (tipico portamento verso il basso dei rami esterni) si cerca di limitare gli interventi per evitare eccessivo stress, accompagnando la pianta verso il declino in maniera armoniosa.

Potatura (1)

Vantaggi della potatura sulle piante

Come accennato i benefici di una regolare potatura, per le piante, sono molteplici. Tanto per cominciare l’operazione non consente soltanto di dare una forma alla pianta, orientandone nella maniera più corretta lo sviluppo, ma è utile anche a frenare quest’ultimo.
Tagliare a momento debito permette anche di giocare d’anticipo sui tempi di formazione della chioma; oltre a consentire la produzione di nuova vegetazione mantenendo costante la fioritura o altre caratteristiche ornamentali.
Ricordarsi infine le regole base di una buona potatura:

  • più levato è il vigore della pianta, minori dovranno essere gli interventi di taglio
  • non favorire mai un eccessivo allungamento
  • non potare le piante che piangono (evitare durante la fase ‘in succhio’)

Questo vademecum può essere utile a tutti gli amanti delle proprie aree verdi: sia che si proceda personalmente alla potatura, che si incarichi un professionista, è bene padroneggiare le basi della materia per agire al meglio.